STOP AI TAGLI DEGLI ALBERI SUL FIUME OMBRONE: APPELLO DI TERRAMARE E WWF
Le ultime news dall'associazione
Il WWF e l’associazione TERRAMARE si appellano all’Assessore Regionale all’ambiente e alla difesa del suolo per contrastare i tagli selvaggi sul fiumeOmbrone nella zona di ampliamento del Parco della Maremma.
Ancora una volta ci vediamo costretti ad intervenire per denunciare i tagli scellerati della vegetazione ripariale sul fiume Ombrone. Tutti interventi apparentemente autorizzati dalla Regione Toscana. A nulla sono valsi anni di confronti, progetti, consulenze di ecologi, botanici e Università, siamo di nuovo agli stessi vecchi sistemi, ditte con pochi scrupoli che si avvalgono di operai dell’Est, che senza nessun criterio tagliano più in fretta possibile. Ma questa volta non si tratta di un fiume qualsiasi ma del fiume Ombrone nel tratto destinato ad essere incluso nel Parco della Maremma, una operazione da fare in fretta prima che sopraggiunga la tutela dell’Ente Parco. La gravità di questi interventi è elevatissima, si tratta di tagli a raso che asportano tutte le piante più importanti lasciando campo aperto ad una importante erosione delle sponde, per non parlare dell’insolazione del fiume che danneggia pesantemente la fauna ittica già compromessa dall’introduzione di specie di pesci alloctone e adesso anche del granchio blu. La vegetazione ripariale rappresenta un ambiente importantissimo per la vita del fiume ed è un habitat che ospita una complessa e ricchissima comunità di Uccelli. E’ proprio in questo habitat che in primavera si registrano le maggiori densità di nidificanti. Oggi dobbiamo assistere al taglio di alberi che hanno ospitato per anni nidi di uccelli rapaci o di pioppi secolari forati dai picchi i cui nidi vengono successivamente usati da specie utilizzatrici secondarie come la ghiandaia marina. Non solo, in questo bellissimo ambiente insistono realtà associative come l’associazione Terramare, che svolgono un’importante attività sportiva ed eco-turistica come Rafting, Kayak, SUP ed escursionismo in generale, compreso quello di monitoraggio naturalistico. Avere a due passi da Grosseto un fiume selvaggio e ricco di vegetazione rappresenta un evidente punto di attrattività per il turismo esperienziale sensibile alle tematiche ambientali. Continuare a devastare il fiume riducendo i punti ombra e aumentando l’erosione spondale con conseguente ingombro del fiume con rami tagliati etc non facilita quel processo di valorizzazione del fiume che porta turismo e fa conoscere la Maremma. L’Ombrone a Grosseto è un ecosistema complesso che ha impiegato anni per formarsi, oggi ahimè impoverito e devastato prima che arrivi la tutela dell’Ente Parco. Non ci resta che fare appello alla Regione Toscana nelle persone dell’Assessore Monni, dell’assessore al Turismo Marras che sicuramente non sono al corrente di questo scempio, o allo stesso Presidente Giani che si è dimostrato, per lo meno a parole, sensibile alle problematiche ambientali del nostro territorio. Chiediamo inoltre al Parco della Maremma di intervenire per provare a fermare questo ennesimo scempio.
Ancora una volta ci vediamo costretti ad intervenire per denunciare i tagli scellerati della vegetazione ripariale sul fiume Ombrone. Tutti interventi apparentemente autorizzati dalla Regione Toscana. A nulla sono valsi anni di confronti, progetti, consulenze di ecologi, botanici e Università, siamo di nuovo agli stessi vecchi sistemi, ditte con pochi scrupoli che si avvalgono di operai dell’Est, che senza nessun criterio tagliano più in fretta possibile. Ma questa volta non si tratta di un fiume qualsiasi ma del fiume Ombrone nel tratto destinato ad essere incluso nel Parco della Maremma, una operazione da fare in fretta prima che sopraggiunga la tutela dell’Ente Parco. La gravità di questi interventi è elevatissima, si tratta di tagli a raso che asportano tutte le piante più importanti lasciando campo aperto ad una importante erosione delle sponde, per non parlare dell’insolazione del fiume che danneggia pesantemente la fauna ittica già compromessa dall’introduzione di specie di pesci alloctone e adesso anche del granchio blu. La vegetazione ripariale rappresenta un ambiente importantissimo per la vita del fiume ed è un habitat che ospita una complessa e ricchissima comunità di Uccelli. E’ proprio in questo habitat che in primavera si registrano le maggiori densità di nidificanti. Oggi dobbiamo assistere al taglio di alberi che hanno ospitato per anni nidi di uccelli rapaci o di pioppi secolari forati dai picchi i cui nidi vengono successivamente usati da specie utilizzatrici secondarie come la ghiandaia marina. Non solo, in questo bellissimo ambiente insistono realtà associative come l’associazione Terramare, che svolgono un’importante attività sportiva ed eco-turistica come Rafting, Kayak, SUP ed escursionismo in generale, compreso quello di monitoraggio naturalistico. Avere a due passi da Grosseto un fiume selvaggio e ricco di vegetazione rappresenta un evidente punto di attrattività per il turismo esperienziale sensibile alle tematiche ambientali. Continuare a devastare il fiume riducendo i punti ombra e aumentando l’erosione spondale con conseguente ingombro del fiume con rami tagliati etc non facilita quel processo di valorizzazione del fiume che porta turismo e fa conoscere la Maremma. L’Ombrone a Grosseto è un ecosistema complesso che ha impiegato anni per formarsi, oggi ahimè impoverito e devastato prima che arrivi la tutela dell’Ente Parco. Non ci resta che fare appello alla Regione Toscana nelle persone dell’Assessore Monni, dell’assessore al Turismo Marras che sicuramente non sono al corrente di questo scempio, o allo stesso Presidente Giani che si è dimostrato, per lo meno a parole, sensibile alle problematiche ambientali del nostro territorio. Chiediamo inoltre al Parco della Maremma di intervenire per provare a fermare questo ennesimo scempio.